STUDIO PER IL RECUPERO NATURALISTICO E MORFOLOGICO DEL FIUME ADIGE. TRATTO PONTONCELLO – TOMBAZOSANA


Questo studio, portato a conclusione nell’anno 2007, concerne analisi e valutazioni scientifiche propedeutiche alla realizzazione di un parco fluviale, inteso come sistema di aree sulle quali le azioni devono essere modellate in funzione degli obiettivi di recupero naturalistico e morfologico del fiume Adige.
Il parco fluviale diventa, pertanto, l’asse portante di una procedura pianificatoria che può svilupparsi concretamente all’interno del territorio, cioè nello spazio, ma anche nel tempo, con momenti successivi di attuazione.
A tale scopo è stato individuato il tratto di fiume compreso tra Pontoncello e Tombazosana, perché ritenuto esemplare per gli aspetti caratteristici e le problematiche riscontrabili anche su tutto il corso del fiume a valle di Verona.
L’area di indagine interessa quindi un tratto di fiume di circa 25 km con una superficie compresa fra le arginature per complessivi 1255 ha, di cui 740 circa classificabili come golene.
 


 

STAFF
 


Autorità di Bacino Nazionale del Fiume Adige
 



PARTNERS


nessuno




CONTENUTI E OBIETTIVI
 

Gli interventi e le attività sono stati proposti in accordo con i Comuni, Consorzi di Bonifica, Enti Istituzionali preposti alla gestione del territorio ed Associazioni Ambientaliste, e sono finalizzati ad ottenere i seguenti importanti obiettivi:

  • la riqualificazione ambientale;
  • la fruizione dell’ambito fluviale a fini ricreativi e di educazione ambientale;
  • la riduzione dell’inquinamento delle acque; 
  • la riduzione del rischio idraulico;
  • un miglioramento delle condizioni bio-ecologiche del fiume e delle rive;
  • un servizio di gestione e sorveglianza della zona.

Molto sinteticamente, si tratta di

a) pianificare la risoluzione di emergenze di tipo idraulico dovute a:

  • abbassamento diffuso del talweg nel tratto arginato che causa problemi di stabilità alle infrastrutture viarie (Ponte di Zevio);
  • ridottissimo trasporto solido proveniente da monte;
  • allagabilità delle golene notevolmente ridotta, con esiguo contributo alla laminazione dell’onda di piena, alla riduzione del tirante idraulico e alla riduzione della velocità della corrente di piena, con possibili esondazioni del fiume in prossimità della foce;
  • strutture arginali in froldo, in alcuni tratti, con conseguente pericolo per la stabilità delle stesse;
  • difficoltà di attingimento per le derivazioni dal fiume anche per frequenti condizioni di deficit idrico;
  • aree golenali con zone intensamente coltivate, presenza di strutture fisse quali impianti di irrigazione e serre e di vegetazione che possono costituire ostacolo o pericolo al naturale deflusso durante le fasi di piena;

b) pianificare la risoluzione di emergenze di tipo ambientale dovute a:

  • situazioni di abbandono nelle pertinenze del fiume (degrado, immondizie e sporcizia) associati a mancanza di portata a causa della derivazione pressoché totale della portata del fiume del canale S.A.V.A. (che deriva fino a 130 m3/s) che non consentono la fruibilità delle aree a fiume ed inibiscono la capacità autodepurativa del fiume;
  • presenza nelle aree golenali di coltivazioni agricole intensive che contribuiscono a rilasciare residui di pesticidi in genere, di azoto e fosforo, alimentando un inquinamento di origine diffusa, veicolato dal terreno alluvionale estremamente permeabile, e riducono considerevolmente la biodiversità;

c) pianificare la risoluzione di emergenze di fruibilità con progetti di fruizione per il tempo libero quali, ad esempio:

  • sistemazione delle strade arginali per il servizio di piena e utilizzabili come piste ciclabili da inserire nel percorso europeo di collegamento fra Passo Resia ed il mare, seguendo l’antica via alzaia e l’intero sviluppo delle arginature, denominato Adige-Sole;
  • ripristino della navigabilità con percorsi sportivo canoistici;
  • realizzazione di percorsi pedonali, ciclabili ed equitabili, allestimento di aree di sosta attrezzate e di aree per l’osservazione della fauna (bird-watching);
  • realizzazione di laghetti per pesca sportiva;
  • realizzazione di bacini di accumulo e soccorso per l’irrigazione;
  • sistemazione delle isole;
  • attivazione del Servizio di gestione e sorveglianza.

  

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