CENSIMENTO DEI PICCOLI INVASI NELLA PROVINCIA DI BOLZANO
Lo studio, svolto negli anni 1995-1997, ha avuto la finalità di acquisire informazioni complete e sistematiche sulla esistenza, la sicurezza intrinseca ed ambientale, l'individuazione dei rischi, l'indicazione e l'impiego di metodi e sistemi di controllo e di sicurezza, le modalità di eliminazione dei fattori di pericolo e/o disturbo, dei piccoli invasi presenti sul territorio provinciale di Bolzano.
STAFF
Autorità di Bacino Nazionale del Fiume Adige
Dott. Geol. Mirco Bozzolan
Ing. Nicola Dell'Acqua
PARTNERS
Azienda speciale per la regolazione dei corsi d'acqua e la difesa del suolo della Provincia di Bolzano
CONTENUTI E OBIETTIVI
La ricerca, limitata a tutti gli sbarramenti che non superavano i 10 metri di altezza ed a quelli che determinano un invaso inferiore a 100.000 metri cubi, eccezion fatta per quelli al servizio di grandi derivazioni a scopo idroelettrico, ha riguardato soltanto gli invasi in esercizio o in corso di realizzazione (non quelli in attesa di autorizzazione) comunque destinati all'accumulo di acque, a completamento di quelli già classificati ai sensi del regolamento approvato con DPR dd. 1.11.1959 n°1363 e ricompresi negli elenchi del Servizio Dighe del Ministero dei Lavori Pubblici.
Lo studio inoltre non ha riguardato gli invasi di capacità inferiore ai 2000 m3 se situati su versanti, ed inferiore a 5000 m3 se situati su fondovalle.
In una prima fase si è giunti alla conoscenza dei dati anagrafici, ubicativi, alla tipologia ed alla scheda geologica dell'invaso attraverso sopralluoghi di personale qualificato su tutte le strutture rilevate, con l'esame a vista delle condizioni strutturali e con una prima valutazione delle condizioni idrogeologiche.
Il censimento e l'analisi hanno portato alla conoscenza quantitativa e qualitativa dei piccoli invasi come sopra definiti ed inoltre alla individuazione delle fonti di alimentazione, delle condotte di adduzione, distribuzione o scarico, delle eventuali aree tributarie all'invaso e delle caratteristiche geologiche ed idrogeologiche del bacino sotteso.
In una seconda fase è stato realizzato:
- il controllo e la descrizione delle caratteristiche di ciascun manufatto nonché la individuazione del soggetto responsabile dello stesso;
- una valutazione sul grado di efficienza idraulica;
- un'analisi dei sistemi di sicurezza e dei metodi di esercizio e di allarme;
- un'indagine sulla stabilità idrogeologica del sito e la sua sismicità, le modificazioni morfologiche ed antropiche introdotte, la sicurezza da valanghe o frane e le relative conseguenze o effetti prodotti sul contesto;
- l'analisi e il controllo dell'apporto e dell'accumulo di materiale nell'invaso con fenomeni di interramento dell'opera di sbarramento, con particolare riferimento all'aumentata pericolosità dell'invaso per fenomeni di trasporto solido nell'ipotesi di cedimento strutturale;
- una indicazione delle opere da ritenersi a rischio.
Nella terza fase è stato approfondito lo studio del gruppo delle opere da ritenersi a rischio, sviluppando una serie specifica di elementi di valutazione.
Sulla base delle risultanze delle indagini è stata realizzata anche una verifica suppletiva sul bacino di S. Maria di Tret.