CENSIMENTO E STUDIO DELLE SORGENTI E DEI POZZI DEL TERRITORIO ALPINO E PREALPINO DI COMPETENZA DELL'AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME ADIGE

 

Il censimento si prefigge di costituire una banca dati aggiornata, che raccolga in forma unitaria (a scala di bacino) i dati delle singole risorse idriche e precisamente quelli relativi alla loro collocazione geografica, alle loro caratteristiche idrologiche, geomorfologiche, idrogeologiche e biologiche nonché al loro utilizzo dal punto di vista antropico.

Si prevede, inoltre, di raccogliere le fonti bibliografiche disponibili ed i dati ottenuti da eventuali precedenti ricerche. I dati così organizzati permetteranno di conoscere l’ordine di grandezza dei volumi d’acqua che derivano dai circuiti sotterranei potenzialmente disponibili nel territorio indagato e di quelli effettivamente utilizzati a vario titolo (idropotabile, industriale, irriguo, ecc.), nonché la qualità delle acque sotterranee e sorgentizie. Tali informazioni contribuiranno ad aumentare le conoscenze sul patrimonio idrico del territorio montano dell’Autorità di Bacino del Fiume Adige e consentiranno una sua più corretta e consapevole gestione. Le conoscenze acquisite potranno fornire l’input per l’analisi quantitativa dei bilanci in modo da consentire un consumo idrico sostenibile e concorrere al raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale definiti nel Piano di tutela delle acque (art. 44 del D.Lgs. 152/1999 e s.m.i.).

Per quanto riguarda gli aspetti biologici, sarà inoltre possibile recuperare importanti informazioni sulla comunità ad invertebrati viventi nelle acque sotterranee per una caratterizzazione biologica degli acquiferi. Infatti, lo studio della componente biologica vivente negli acquiferi, permetterà di inquadrare tutte le problematiche in una visione ecosistemica delle acque sotterranee, spesso trascurata negli studi idrogeologici La sensibilità degli organismi stigobi (cioè viventi esclusivamente negli ambienti sotterranei e ad essi perfettamente adattati) alle alterazioni ambientali li rende estremamente efficaci per il monitoraggio ecologico delle falde acquifere, anche per prevenire la perdita di funzionalità di queste mediante il mantenimento della diversità faunistica.
 
 



STAFF


Museo di Storia Naturale (Comune di Verona)

Dott.ssa Alessandra Aspes (Responsabile di progetto)
Dott. Zoologo Leonardo Latella (Responsabile scientifico di progetto)tituto di San Michele all’Adige, Centro Sperimentale Limnologia e Pescicoltura)

 
Autorità di Bacino Nazionale del Fiume Adige
Dott. Geol. Mirco Bozzolan
Ing. Nicola Dell'Acqua



PARTNERS

 


Provincia Autonoma di Bolzano
 


Provincia Autonoma di Bolzano


Provincia di Verona
 


Provincia di Vicenza

 
 

Servizio Geologico della Provincia di Trento

 

Federazione Speleologica Veneta


Genio Civile di Verona


Istituto IPSIA "E. Fermi"



Museo Tridentino di Scienze Naturali



Museo Civico di Rovereto (TN)


Arpav


Acque Veronesi S.c.a.r.l.


SAT Trento


Regione Veneto


ATO Veronese, Valle del Chiampo e Bacchiglione


Laboratorio Biologico Provinciale di Laives (BZ)


Gestore Reti Acquedottistiche (SIT, ecc.)


 
CONTENUTI E OBIETTIVI

Il progetto, che si prefigge il censimento delle risorse idriche sotterranee del territorio alpino e prealpino di competenza dell’Autorità di Bacino del Fiume Adige, con il recupero dei dati esistenti di tipo idrogeologico, chimico-fisico, microbiologico e biologico relativi agli acquiferi stessi, è iniziato nel mese di febbraio 2007 con l’effettuazione di una campagna di monitoraggio biologico per integrare quei territori che sono risultati carenti di dati.

Per attivare le ricerche, sono state assegnate n. 2 borse di studio annuali per la raccolta, l’analisi e l’elaborazione dei dati geologici-idrogeologici-biologici, nonché un incarico biennale per la creazione e gestione di una banca dati informatizzata e di un sistema informativo territoriale (GIS).

A questo proposito sono già stati raccolti, data la disponibilità dei numerosi Enti coinvolti, una gran mole di dati bibliografici relativi a studi precedentemente condotti nel territorio di competenza dell'Autorità di Bacino dell'Adige e sono state individuate/selezionate nuove sorgenti per completare le conoscenze biologiche-chimicho-fisiche e microbiologiche.
Il progetto, che avrà una durata di due anni, più sei mesi per la fase di elaborazione e presentazione dei risultati, è impostato su un approccio multidisciplinare che coinvolge varie discipline fra cui l’idrogeologia, la chimica, la microbiologia, la biologia, e l'informatica e quindi coinvolge diversi istituti di ricerca e monitoraggio ambientale. Esso è articolato in tre fasi di sviluppo che vengono di seguito sintetizzate:

  • la prima fase del progetto, della durata di circa dodici mesi, sarà rivolta alla raccolta dei dati bibliografici esistenti (idrogeologia, biologia, ecc.), e di quelli tecnici depositati presso gli uffici degli Enti territoriali e degli Enti di ricerca. Tutti i dati raccolti saranno inseriti in una serie di data base informatizzati ed archiviati e organizzati in un sistema georeferenziato GIS, per permettere le elaborazioni e le correlazioni previste nel corso della seconda fase;
  • la seconda fase della ricerca, che in parte andrà a sovrapporsi alla prima fase, avrà una durata di circa dodici mesi. Essa si propone di elaborare i dati raccolti nella fase precedente e di integrare gli stessi con il censimento di quelle risorse idriche sotterranee (sorgenti captate, pozzi terebrati entro l’acquifero carsico a circolazione lenta, pozzi che prelevano acque provenienti dal circuito geotermico e mescolate con quelle fredde locali, ecc.), di cui si conosce l’esistenza e l’importanza ma delle quali non è stato possibile recuperare i dati necessari per la realizzazione del data base. Il censimento prevede l’attivazione di un monitoraggio che riguarderà i principali parametri chimico-fisici. Nei casi che si riterranno più opportuni, ai dati chimico-fisici si affiancheranno i rilevamenti sulla fauna presente nell’acquifero. Questi saranno condotti prevalentemente nelle aree del bacino dell’Adige in cui non sono mai state condotte ricerche biologiche legate alla qualità delle acque;
  • la terza fase della ricerca, che durerà circa sei mesi, sarà rivolta alla stesura della relazione esplicativa. In questa fase, come nella precedente, sarà fatto largo uso degli strumenti informatici sia per l'elaborazione del GIS che per la rappresentazione grafica delle elaborazioni e dei dati idrologici, biologici, meteorologici e dei parametri chimico – fisici. I primi mesi di questo periodo saranno inoltre utilizzati per la determinazione, da parte di specialisti, del materiale biologico raccolto.
     

 

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