BILANCIO IDRICO NEL BACINO DELL'ADIGE (QUADERNO)
Il fiume Adige, dopo un percorso di oltre 400 km, sfocia nel mare Adriatico nel territorio posto nella parte meridionale ed occidentale della Regione Veneto. Detta porzione di territorio è stata da sempre molto ricca di acqua; poco distante dalla foce dell’Adige è collocato, infatti, anche il delta del Po ed inoltre sfociano in mare, tra gli altri, i fiumi Brenta e Bacchiglione. In passato l’unica problematica connessa all’acqua era quella legata all’eccessiva quantità della stessa. L’acqua, un tempo considerata una risorsa pressoché inesauribile, oggi sta diventando sempre più preziosa, in parte perché nel corso degli anni i consumi legati all’attività antropica, in particolare alle necessità del comparto agricolo, sono sempre aumentate, in parte perché i cambiamenti climatici in atto riducono la risorsa stessa.
Gli effetti della scarsità idrica per il bacino del fiume Adige si localizzano principalmente nel tratto terminale del suo bacino, posto fra le province di Rovigo e Venezia, territorio nel quale il transito persistente di una portata inferiore agli 80 m3/s nel fiume crea seri problemi agli approvvigionamenti idropotabili posti nelle vicinanze della foce a causa della risalita del cuneo salino. L’intrusione di acqua marina in falde di acqua dolce rende di fatto inutilizzabile la risorsa, i processi di desalinizzazione sono infatti molto costosi e comunque non previsti tra i trattamenti per gli impianti posti alla foce.
Alcuni consorzi di bonifica, inoltre, a causa dei bassi tiranti idrici si trovano nell’impossibilità di poter derivare per gravità la risorsa e ciò comporta una notevole spesa aggiuntiva per il pompaggio della stessa, quando possibile. In ogni caso, superata una percentuale di salinità dello 0.15-0.20% l’acqua non può essere utilizzata nemmeno per scopi agricoli. Tra i deleteri effetti legati al fenomeno del cuneo salino sono da annoverare anche l’inaridimento dei terreni e la compromissione del sistema biologico ambientale. In qualche occasione, il cuneo salino è arrivato a risalire lungo il corso del fiume coprendo distanze dell’ordine di alcune decine di chilometri.
Il costante impegno dell’Autorità di bacino del fiume Adige nel campo del monitoraggio e della raccolta dati, svolto in collaborazione e grazie all’appoggio operativo delle due province autonome di Trento e Bolzano e della Regione Veneto, è risultato indispensabile al fine di avere un quadro sempre aggiornato della disponibilità idrica all’interno del bacino idrografico. Fine ultimo è la gestione ottimale, per quanto possibile, della risorsa idrica disponibile.
In questa prospettiva, quindi, si collocano le attività avviate per la predisposizione del bilancio idrico di bacino, definito dal D.M. 28 luglio 2004 recante “Linee guida per la predisposizione del bilancio idrico di bacino ...” come la comparazione fra le risorse idriche, al netto delle risorse necessarie alla conservazione degli ecosistemi acquatici, ed i fabbisogni per i diversi usi.
Il bilancio deve essere mantenuto in equilibrio, al fine di consentire la sostenibilità nel tempo e da concorrere, con gli altri interventi previsti dal D.Lgs. n. 152/1999, al raggiungimento dei previsti obiettivi di qualità ambientale.
Con il decreto richiamato sono stati anche fissati i criteri e lo schema per l'individuazione delle utilizzazioni idriche in atto nel bacino o sottobacino, ovvero il censimento delle utilizzazioni in atto che deve essere effettuato dalle Autorità concedenti.
Il bilancio idrico, riferito a un preciso periodo di tempo, è espresso dalla equazione di continuità del volumi entranti e dei volumi uscenti e invasati in un bacino, definito da una opportuna perimetrazione. Esso deve tener conto:
- delle condizioni sia naturali che modificate nel tempo, a seguito dell’attività dell’uomo;
- dei consumi attuali e dei corrispondenti scarichi, ma anche di quelli prevedibili in futuro.
In altre parole, l’elaborazione dei bilanci idrici per i corpi idrici superficiali e sotterranei ha lo scopo di costituire uno strumento analitico per consentire:
- la valutazione della disponibilità delle risorse idriche, al netto delle risorse necessarie alla conservazione degli ecosistemi acquatici, e della compatibilità con gli usi delle acque;
- l’analisi e la comprensione delle interazioni delle disponibilità con lo stato di qualità dei corpi idrici;
- lo sviluppo di scenari di gestione delle risorse idriche compatibili con la tutela qualitativa e quantitativa del corso d’acqua.
Il bilancio idrico rappresenta una componente fondamentale del modello quantitativo di bacino destinato alla rappresentazione in continuo della dinamica idrologica ed idrogeologica e degli usi delle acque e costituisce la base per il successivo studio dei fenomeni di trasporto e trasformazione delle sostanze inquinanti nel suolo e nei corpi idrici. Nello specifico, questo bilancio idrico è finalizzato ad individuare frequenza e durata di situazioni critiche legate a particolari eventi di magra e conseguenti ridotti poteri di diluizione e autodepurazione del fiume.
In estrema sintesi, il bilancio idrico, riferito al periodo di tempo assegnato e ad un prefissato bacino idrografico, è espresso dall’equazione di conservazione della massa d’acqua circolante nel bacino, comprendente il bilancio tra precipitazioni, in forma nevosa e liquida, la generazione dei deflussi nei versanti e la loro successiva propagazione nella rete idrica e l’evapotraspirazione dalle superfici liquide, dai suoli e dalle piante.
Il territorio compreso nel bacino del fiume Adige, come la maggior parte dei fiumi in Europa, comprende naturalmente un insieme molto complesso di infrastrutture ed utilizzazione delle acque che non possono essere trascurate nella formulazione di un corretto bilancio. Nella parte montana si crea il deflusso e sono localizzati i grandi bacini di accumulo, la parte valliva è invece interessata dalle grandi derivazioni ad uso irriguo e potabile, mentre nella parte centrale, in corrispondenza del cambio di pendenza dell’alveo del fiume, si trovano i più importanti impianti idroelettrici ad acqua fluente.
Predisporre un bilancio idrico superficiale per il bacino del fiume Adige presuppone dunque la costituzione di un articolato data base georiferito che contenga sia le informazioni geometriche del bacino e della rete idrografica che le informazioni dei deflussi naturali e la conoscenza delle opere idriche di derivazione e di utilizzazione. Naturalmente questo si basa sulla collaborazione dei diversi Enti che agiscono sul territorio dello stesso bacino, considerando che le Province di Bolzano e Trento hanno competenza in materia di gestione delle risorse idriche ai sensi del Decreto 463/1999.
Sulla base di questi presupposti l’Autorità di Bacino dell’Adige ha avviato una collaborazione con il CUDAM dell’Università degli Studi di Trento per costituire un adeguato quadro conoscitivo dell’uso della risorsa ed ulteriori attività inerenti la costruzione di un modello completo per la gestione e la pianificazione del bilancio idrico.
Il presente documento si pone l’obiettivo di integrare per la parte veneta del bacino i Piani Generali di Utilizzazione delle Acque Pubbliche delle Province di Trento e Bolzano e costituire l’elemento di continuità tra le diverse realtà che compongono il bacino stesso.
Dal punto di vista operativo è possibile sviluppare la definizione del bilancio idrico di bacino in più fasi, in cui l’analisi viene affrontata ad un livello di dettaglio via via superiore:
- bilancio idrico di primo livello, in cui vengono presentati un quadro conoscitivo della situazione esistente (schematizzazione della rete idrografica principale, i principali affluenti, i canali artificiali, le derivazioni dal fiume ad uso antropico e le diverse stazioni di misura) e l’analisi statistica dei dati storici monitorati dalle stazioni di misura, e viene evidenziata l’eventuale carenza di dati o necessità di analisi e la presenza di criticità;
- bilancio idrico di secondo livello, in grado di acquisire dati in tempo reale, valutare tutte le componenti del bilancio idrico incluso il calcolo dell’evapotraspirazione, la stima degli apporti dovuti allo scioglimento nivale ed offrire la possibilità di effettuare scenari di gestione della risorsa idrica al fine di individuare le situazioni di carenza idrica, il fattore di rischio ad esse collegato e disporre di uno strumento di pianificazione.
L’attività raccolta e sintetizzata in questo documento si riferisce alle valutazioni sul bilancio idrico di primo livello.
STAFF
Autorità di Bacino Nazionale del Fiume Adige
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QUADERNO SUL BILANCIO IDRICO SUPERFICIALE DI PRIMO LIVELLO - BACINO IDROGRAFICO DEL FIUME ADIGE
A cura della Segreteria Tecnico operativa
Trento, maggio 2008
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oppure i singoli capitoli:
- Introduzione [PDF - 183Kb]
- Descrizione del bacino [PDF - 1,95Mb]
- Elementi caratteristici del bacino [PDF - 3Mb]
- Quadro del recepimento dati [PDF - 3Mb]
- Analisi dei dati storici [PDF - 1,6Mb]
- Derivazioni superficiali dal fiume Adige e bilancio di primo livello [PDF - 749Kb]
- L'emergenza idrica [PDF - 2,2Mb]
- Conclusioni [PDF - 252Kb]