AGGIORNAMENTO QUADRO CONOSCITIVO DEL CONOIDE DEL TORRENTE AVISIO
Nell’anno 2000 questa ricerca ha condotto all’aggiornamento del quadro conoscitivo di base del conoide dell'Avisio, per le finalità attinenti alla tutela e all'utilizzo delle risorse idriche.
STAFF
Autorità di Bacino Nazionale del Fiume Adige
PARTNERS
CONTENUTI E OBIETTIVI
Obiettivi principali dell’attività sono:
- Determinazione del grado di vulnerabilità intrinseca dei pozzi idropotabili;
- Definizione di uno schema ottimale della rete di monitoraggio dell'acquifero;
- Determinazione delle aree di rispetto dei pozzi idropotabili;
Lo studio è stato svolto secondo il programma qui riportato:
acquisizione delle indagini idrogeologiche già condotte dalla Società Industriale Trentina (SIT) S.p.A. negli ultimi anni;
- aggiornamento delle serie di dati freatimetrici pluviometrici e termometrici della zona interessata e delle serie idrometriche disponibili (F. Adige, T. Avisio). L'esecuzione di indagini idrogeologiche in campo è stata condotta al fine di disporre di ulteriori elementi di taratura del modello di simulazione matematica, con specifico riferimento alle quote piezometriche ed ai parametri idrodinamici del sistema acquifero;
- applicazione di strumenti di modellistica numerica (MIKE SHE);
- portando alla realizzazione dei seguenti prodotti ed elaborati:
- rapporti di misura relativi alle indagini idrogeologiche in campo;
- rapporto idrogeologico finale, comprensivo di descrizione del modello di simulazione, elaborazione dei dati e interpretazione dei risultati;
- relazione di sintesi.
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PROGETTAZIONE PRELIMINARE DELLE CASSE D'ESPANSIONE NEL BACINO IDROGRAFICO DEL FIUME ADIGE, IN TERRITORIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO
Tenuto conto delle informazioni acquisite con lo studio del catasto aggiornato e georeferenziato delle opere idrauliche e di sistemazione idraulico forestale, alla delimitazione delle fasce fluviali, alla definizione degli interventi strutturali e non strutturali, è stata approfondita la possibilità di realizzare delle casse di espansione, a monte della città di Bolzano e a Egna, per la mitigazione degli effetti della propagazione del colmo di piena - con la riduzione dello stesso - ai fini della tutela delle aree soggette ad esondazione nel fondovalle dell'Adige, nella piana atesina.
Lo studio è stato svolto negli anni 2002-2003.
STAFF
Autorità di Bacino Nazionale del Fiume Adige
PARTNERS
A.T.I. costituita da
Delft - Hydraulics (Olanda)
CONTENUTI E OBIETTIVI
Gli obiettivi dello studio sono sintetizzabili come:
- Indicazioni precise e puntuali sulla fattibilità ed opportunità di realizzare le ipotizzate casse di laminazione;
- Attivazione procedura per la valutazione dell'impatto ambientale di tali opere;
A tal fine è stata realizzata la progettazione preliminare delle opere necessarie con la quantificazione dettagliata della spesa e con gli elaborati per la Valutazione di Impatto Ambientale.
Detti approfondimenti sono indispensabili per:
- una più puntuale valutazione del rapporto costi/benefici, in relazione all'ammontare dei probabili danni che possono verificarsi per effetto dell'esondazione, per tracimazione dell'onda di piena, in corrispondenza delle sezioni critiche;
- la quantificazione delle spese necessarie all'esecuzione dei lavori;
- la consultazione sociale prevista con la valutazione dell'impatto ambientale;
- la programmazione degli interventi per la messa in sicurezza del territorio gravato dal rischio di esondazione idraulica.
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ANALISI AMBIENTALE DELL'INTERFACCIA IPORREICA DEL BACINO DELL'ADIGE: PROGETTO-PILOTA NELL'AMBIENTE IPORREICO DEL TORRENTE AVISIO
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L’uso sostenibile della risorsa idrica sotterranea costituisce un obiettivo prioritario sia a livello europeo che nazionale (2000/60/EC; D.Lgs 152/99). In particolare, entrambe le normative di riferimento stabiliscono che lo stato degli ecosistemi acquatici (includendo acque superficiali, acque costiere e acque sotterranee) debba essere migliorato, ove necessario e preservato da ulteriori deterioramenti (2000/60/EC, art. 1). Le pratiche di gestione da adottare sono tali da permettere lo sfruttamento e l’uso della risorsa, compatibilmente con il mantenimento delle funzioni ecologiche traducibili nella capacità di supportare comunità faunistiche e floristiche varie e ben diversificate (D. Lgs 152/99, art. 1). In base al D. Lgs. 152/99, le autorità di bacino di rilievo nazionale ed interregionale, sentite le province e le autorità d'ambito, definiscono gli obiettivi su scala di bacino, cui devono attenersi i piani di tutela delle acque, nonché le priorità degli interventi. L’Autorità di Bacino dell’Adige ha ritenuto che l’osservazione e la qualificazione biologica delle acque sotterranee, sia profonde che di transizione, siano elementi indispensabili per una definizione adeguata degli obiettivi di pianificazione. Sulla base di tali presupposti, insieme con l’Università degli Studi dell’Aquila, l’Autorità di Bacino dell’Adige ha promosso il progetto per la c (Analisi ambientale dell’interfaccia iporreica del bacino dell’Adige). I progetti si avvalgono inoltre della collaborazione di APPA Trento, IASMA, Trentino Servizi, Servizio Geologico della Provincia di Trento, Consorzio Atesino di Bonifica Trento |
STAFF
Università degli Studi di L’Aquila
Prof. Diana M.P. Galassi (Ricercatore UNIVAQ - Coordinatore e Responsabile scientifico di progetto)
Dott. Tiziana Di Lorenzo (PhD UNIVAQ - Tecnico operativo di progetto)
Dott. Andrea Marchetti (Dottorando UNIVAQ - Tecnico operativo di progetto)
Dott. Barbara Fiasca (PhD UNIVAQ – Consulente scientifico di supporto)
Dott. Daniela Castaldo (Dottorando UNVAQ - Tecnico di supporto al progetto)
Dott. Dina Del Tosto (Dottorando UNIVAQ - Tecnico di supporto al progetto)
Prof. Claudio Pantani (Professore Associato UNIVAQ - di supporto al progetto)
Dott. Walter Di Marzio (Ricercatore CNR - di supporto al progetto)
Sig. Enrico Gattone (Tecnico specializzato – operativo di progetto)
Sig.a Alessia Di Cioccio (tesista UNIVAQ)
Sig.a Alessandra Palumbo (tesista UNIVAQ)
Autorità di Bacino Nazionale del Fiume Adige
Dott. Paola Sartori
PARTNERS
Agenzia Provinciale protezione ambiente di Trento (realizzazione delle analisi chimico-fisiche)
Istituto Agrario di S. Michele all'Adige (disponibilità punti di prelievo)
Trentino Servizi (disponibilità punti di prelievo)
Servizio Geologico della Provincia di Trento (disponibilità punti di prelievo)
Consorzio Atesino di Bonifica di Trento (disponibilità punti di prelievo)
CONTENUTI E OBIETTIVI
L’obiettivo del progetto è di pervenire ad una stima dello stato e della funzionalità della zona iporreica (ZI) del torrente Avisio mediante un’analisi delle comunità animali che vivono stabilmente o temporaneamente nella fascia iporreica e delle caratteristiche chimico-fisiche che descrivono l’acqua interstiziale del corso d’acqua. Particolarmente rilevante è l’utilizzo di bioindicatori di scambio idrologico acqua sotterranea – acqua superficiale (Active Exchange Describers sensu Lafont, 1998), utili strumenti biologici alla delimitazione delle aree di ricarica del sistema idrico sotterrano da parte del corso d’acqua superficiale.
Tale caratterizzazione è espressamente richiesta nell’allegato V della Direttiva 60/2000/UE, al punto 1.1 “Stato delle acque superficiali - Elementi qualitativi per la classificazione dello stato ecologico”.
Allo scopo, sono state selezionate 20 stazioni, ognuna delle quali provvista di tre punti di prelievo in subalveo (- 30 cm), scelte in modo da rappresentare verosimilmente l’eterogeneità di habitat sia trasversale che longitudinale lungo l’asta fluviale e l’eventuale variazione dei parametri chimico-fisici di stato e di impatto nell’area d’indagine.
I risultati attesi sono i seguenti:
- valutazione della biodiversità iporreico del torrente Avisio mediante approccio cross-taxon;
- caratterizzazione chimico-fisica dell’ecotono e rilevamento di eventuali perturbazioni di origine antropica;
- resa su base cartografica dello stato e della funzionalità della ZI.
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L'ambiente interstiziale iporreico del fiume Adige: granulometria del substrato, caratteristiche fisico-chimiche e microbiologiche, fauna interstiziale iporreica.
di BRAIONI M.G., SALMOIRAGHI G.
IL PLANCTON FLUVIALE COME STRUMENTO DI CONOSCENZA DELLA QUALITÀ' ECOLOGICA E PER LA GESTIONE DELLE ACQUE DEL FIUME ADIGE - PLANADIGE
Lo studio, condotto negli anni 2007-2010, ha avuto l’obiettivo generale di aumentare, con una iniziativa interregionale che ha abbracciato l’intero tratto planiziale, il livello delle conoscenze sul plancton fluviale (potamoplancton) del Fiume Adige. I campionamenti sono stati raccolti su 5 stazioni lungo il corso del fiume, a distanza di due settimane l’uno dall’altro; l’elevata frequenza temporale di campionamento è stata adottata per garantire una maggiore attendibilità dei dati i quali possono essere caratterizzati da elevate fluttuazioni in relazione specialmente alle modificazioni del regime idraulico del fiume. |
STAFF
Autorità di Bacino Nazionale del Fiume Adige
PARTNERS
Istituto Agrario di S. Michele all'Adige
Agenzia Provinciale protezione ambiente di Bolzano
Agenzia Provinciale protezione ambiente di Trento
Agenzia Regionale protezione ambiente del Veneto
CONTENUTI E OBIETTIVI
Il plancton fluviale come strumento di conoscenza della qualità ecologica e per la gestione delle acque del fiume Adige - Planadige
Gli obiettivi specifici del progetto sono articolati nei seguenti moduli:
Modulo I – Raccolta di informazioni e materiale bibliografico sugli argomenti oggetto di studio del progetto.
Modulo II – Approfondimento delle relazioni tra carichi idraulici e di nutrienti, e sviluppo di biomasse fitoplanctoniche.
Modulo III – Valutazione della biodiversità algale e zooplanctonica.
Modulo IV – Studio delle risposte della comunità potamoplanctonica in funzione dei fattori fisici, chimici e biotici.
Modulo V – Valutazione della presenza e quantificazione di eventuali tossine algali associate allo sviluppo di popolazioni di cianobatteri.
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CALCOLO DI GECORA (GROUNDWATER ECOLOGICAL RISK ASSESSMENT) IN ACQUE SOTTERRANEE PROFONDE NEL BACINO DEL FIUME ADIGE
![]() Condotta trasmissiva paleo-carsica (Galassi, 2000) |
L’uso sostenibile della risorsa idrica sotterranea costituisce un obiettivo prioritario sia a livello europeo che nazionale (2000/60/EC; D.Lgs 152/99). In particolare, entrambe le normative di riferimento stabiliscono che lo stato degli ecosistemi acquatici (includendo acque superficiali, acque costiere e acque sotterranee) debba essere migliorato, ove necessario e preservato da ulteriori deterioramenti (2000/60/EC, art. 1). Le pratiche di gestione da adottare sono tali da permettere lo sfruttamento e l’uso della risorsa, compatibilmente con il mantenimento delle funzioni ecologiche traducibili nella capacità di supportare comunità faunistiche e floristiche varie e ben diversificate (D. Lgs 152/99, art. 1). In base al D. Lgs. 152/99, le autorità di bacino di rilievo nazionale ed interregionale, sentite le province e le autorità d'ambito, definiscono gli obiettivi su scala di bacino, cui devono attenersi i piani di tutela delle acque, nonché le priorità degli interventi. L’Autorità di Bacino dell’Adige ha ritenuto che l’osservazione e la qualificazione biologica delle acque sotterranee, sia profonde che di transizione, siano elementi indispensabili per una definizione adeguata degli obiettivi di pianificazione. Sulla base di tali presupposti, insieme con l’Università degli Studi dell’Aquila, l’Autorità di Bacino dell’Adige ha promosso due progetti di ricerca finalizzati, il primo, alla stima del rischio ecologico delle acque profonde nella piana dell’Adige (GEcoRA – Groundwater Ecological Risk Assessment), il secondo alla valutazione della qualità iporreica del torrente Avisio (Analisi ambientale dell’interfaccia iporreica del bacino dell’Adige). I progetti si avvalgono inoltre della collaborazione di APPA Trento, IASMA, Trentino Servizi, Servizio Geologico della Provincia di Trento, Consorzio Atesino di Bonifica Trento |
STAFF
Università degli Studi di L’Aquila
Prof. Diana M.P. Galassi (Ricercatore UNIVAQ - Coordinatore e Responsabile scientifico di progetto)
Dott. Tiziana Di Lorenzo (PhD UNIVAQ - Tecnico operativo di progetto)
Dott. Andrea Marchetti (Dottorando UNIVAQ - Tecnico operativo di progetto)
Dott. Barbara Fiasca (PhD UNIVAQ – Consulente scientifico di supporto)
Dott. Daniela Castaldo (Dottorando UNVAQ - Tecnico di supporto al progetto)
Dott. Dina Del Tosto (Dottorando UNIVAQ - Tecnico di supporto al progetto)
Prof. Claudio Pantani (Professore Associato UNIVAQ - di supporto al progetto)
Dott. Walter Di Marzio (Ricercatore CNR - di supporto al progetto)
Sig. Enrico Gattone (Tecnico specializzato – operativo di progetto)
Sig.a Alessia Di Cioccio (tesista UNIVAQ)
Sig.a Alessandra Palumbo (tesista UNIVAQ)
Autorità di Bacino Nazionale del Fiume Adige
Dott. Paola Sartori
PARTNERS
Agenzia Provinciale protezione ambiente di Trento (realizzazione delle analisi chimico-fisiche)
Istituto Agrario di S. Michele all'Adige (disponibilità punti di prelievo)
Trentino Servizi (disponibilità punti di prelievo)
Servizio Geologico della Provincia di Trento (disponibilità punti di prelievo)
Consorzio Atesino di Bonifica di Trento (disponibilità punti di prelievo)
CONTENUTI E OBIETTIVI
Calcolo di GEcoRA (Groundwater Ecological Risk Assessment) in acque sotterranee profonde nel bacino del fiume Adige
GEcoRA è uno strumento applicativo per la tutela delle acque sotterranee articolato nei seguenti step operativi:
- valutazione della biodiversità acquatica sotterranea;
- selezione di siti prioritari di conservazione mediante applicazione di indici specifici;
- stima del livello di rischio ecologico degli acquiferi selezionati.
La procedura è stata ideata presso il Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università dell’Aquila (Di Lorenzo, 2006), nell’ambito del progetto europeo PASCALIS (Protocols for the ASsessment and Conservation of Aquatic Life In Subsurfce – http://www.pascalis.com/), nell’ambito del V programma–quadro dell’UE (Contract n° EVK2-CT-2001-00121). La formalizzazione di GEcoRA è stata sviluppata su una rete di monitoraggio biennale di 76 pozzi in acquiferi carsici e porosi permanentemente saturi della Lessinia Veronese.
Il progetto in fase di realizzazione presso l’AdB Adige consiste nella validazione della procedura mediante applicazione della stessa agli acquiferi porosi della piana dell’Adige. A tal fine, sono stati selezionati 66 punti di prelievo (pozzi) dislocati nella piana e più precisamente da Località Madonna Bianca a Mezzocorona (TN).
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Articolo: Verso la gestione sostenibile delle acque sotterranee: il progetto GEcoRA nel bacino del Fiume Adige
di DI LORENZO T., GALASSI D.M.P., MARCHETTI A., CASTALDO D., DEL TOSTO D., FIASCA B., GATTONE E. - DELL'ACQUA N., SARTORI P.
Pubblicato sulla prima edizione della rivista "Adige Etsch" del 2007
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